Con il Decreto Sostegni bis cambiano le regole del bonus pubblicità 2021: ecco cosa cambia e come ottenerlo
Arriva un cambio di regole per il bonus pubblicità. Nel biennio 2021-2022, il credito d’imposta del bonus pubblicità verrà riconosciuto nella misura unica del 50% per tutti gli investimenti pubblicitari effettuati. È quanto prevede il decreto Sostegni bis, che uniforma la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti sui media radiotelevisivi a quella per gli investimenti pubblicitari sui giornali. Sono ammesse anche le campagne pubblicitarie su radio e tv nazionali non partecipate dallo Stato. Ma non è tutto: è stato esteso l’ambito oggettivo di applicazione del credito d’imposta ed è stato fissato un nuovo sportello per la prenotazione del bonus che si aprirà dal 1° al 30 settembre 2021.
Come ottenerlo:
Per poter accedere al bonus pubblicità i soggetti interessati devono presentare una comunicazione preventiva telematica dal 1° al 31 settembre di ciascun anno su apposita piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate.
Il budget:
Con il decreto Sostegni bis viene, inoltre, definito il budget disponibile per la misura. In particolare, per ognuno dei due anni 2021 e 2022, il beneficio è concesso nel limite di 65 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche on line, e di 25 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato. Dall’anno 2023, invece, per la concessione del credito d’imposta è autorizzata la spesa di 45 milioni di euro in ragione d’anno.
Soggetti beneficiari:
Con la disciplina unica del bonus pubblicità per i due settori viene meno il presupposto dell’incremento minimo dell’1% dell’investimento pubblicitario rispetto all’investimento dell’anno precedente, quale requisito per l’accesso all’agevolazione, con la conseguenza che nel 2021 possono accedere al credito d’imposta le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che: programmano investimenti inferiori rispetto a quelli effettuati nel 2020; non hanno effettuato investimenti pubblicitari nel 2020 e che inizieranno la loro attività nel corso dell’anno 2021. Nel 2022 possono accedere al credito di imposta le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che programmano investimenti inferiori rispetto a quelli effettuati nel 2021; non hanno effettuato investimenti pubblicitari nel 2021 e inizieranno la loro attività nel corso dell’anno 2022.
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