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Europa: la sfida da vincere

Desidero ripartire dal mio post del 5 Aprile scorso che riportava le considerazioni di Valerio De Molli, Ceo di The European House-Ambrosetti sul futuro dell'Europa e che tanti riscontri ha ottenuto.

Il grande tema per l'Italia è quello della competitività sia come nazione sia come imprese: se per la prima è un fattore esclusivamente politico, per le seconde il problema riguarda l'armonizzazione da costruire tra le grandi aziende già oggi molte attente e partecipi e le piccole e medie, scettiche e in difficoltà per le troppe regole vigenti.

Ricordo che i temi proposti nell'articolo si focalizzano su quattro aree:

 

  1. innovazione e ricerca e sviluppo concentrate in software e Ict, ricerca medica e scientifica, bio-tecnologie, semi conduttori e aerospazio e difesa

  2. aziende campioni da costituire per affrontare la sfida mondiale

  3. crescita di talenti e competenze delegate in modo specifico alla cultura imprenditoriale e alle università

  4. politiche per l'attrazione di capitali pubblici e privati per perseguire la imprescindibile transizione verde e digitale

 

Le mie personali considerazioni, frutto di tanti anni ed esperienze maturate con l'affiancamento e la consulenza alle aziende nostre clienti di DRAZEFIN advisory riguardano le opportunità che vengono offerte all'Italia attraverso le scelte che l'Europa ha fatto e continua a fare per la crescita delle imprese e basta pensare ai fondi del PNRR che stiamo ricevendo come Italia per avere un atteggiamento di gran lunga positivo nei suoi confronti.

Gli obiettivi che il PNRR si pone sono appunto incentrati sulla competitività delle nazioni e impongono anche gli interventi per adeguare, con le dovute riforme, le differenze che tuttora esistono in ambiti delicati, come ad esempio giustizia e libero mercato tanto per citarne alcuni particolarmente sensibili per l'Italia.

Questo significa anche uno strumento politico per obbligare le imprese extra europee ad adeguarsi alle norme vigenti rendendole attente a rischiare di dover uscire dal mercato.

Un grande riconoscimento per il nostro paese, a mio avviso, viene dall'aver affidato a due nostri ex Presidenti del Consiglio Letta e Draghi il compito di predisporre le relazioni: il primo sul futuro del mercato unico, il secondo sul futuro della competitività dell'UE e questo mi auguro sia un motivo importante per l'atteggiamento e le decisioni che il nostro governo dovrà assumere nell'immediato futuro, considerando che sono imminenti le elezioni per il Parlamento Europeo.

Per concludere, credo che ci possano davvero essere le condizioni più costruttive e stimolanti per le imprese e gli imprenditori italiani e spero vivamente che il nostro atteggiamento nei confronti dell'Europa sia sempre più positivo per cogliere questa storica occasione di cambiamento e crescita garantendo un sereno futuro.

Alessandro Biffi
Honorary Chairman DRAZEFIN advisory


 

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