È nei momenti di crisi che è ancora più importante stabilire le priorità. Soprattutto per un Paese come l’Italia che, non avendo risorse di alcun tipo, deve poter contare sulle proprie abilità. E quindi sulle persone.
Come spesso ricordano i demografi, il nostro Paese si sta rimpicciolendo.
La sua popolazione diminuisce invece che aumentare. Affinché il numero di abitanti rimanga stabile ogni donna dovrebbe avere una media di 2,1 figli a testa. Siamo a quota 1,25 nel 2021.
Ma come ricorda spesso Andrea Sironi, presidente della Bocconi, la cosa peggiore è che se andiamo a vedere la percentuale di laureati nella fascia tra i 25 e i 34 anni, siamo al 28% con una media europea che supera il 40%. E in alcuni Paesi, come quelli nordici, sopra il 60%. Se questi sono i numeri è evidente che abbiamo un tema di popolazione e di talenti. Non è un caso che, sempre riferiti alla Bocconi, il nuovo rettore, Francesco Billari, sia uno dei maggiori demografi al mondo.
La corsa ai talenti dovrebbe essere una delle priorità. Talenti italiani e non. Alla stessa maniera si continua a parlare di salario minimo, mentre dovremmo parlare di salario di ingresso. Si continua a parlare di natalità, giusto, ma il problema è adesso e non tra vent’anni. Si dovrebbe imparare da altre nazioni che non hanno grandi popolazioni, come l’Olanda, la Danimarca, che hanno attuato politiche di formazione universitarie molto aggressive e indirizzate ai giovani di ogni nazionalità, proprio perché il capitale umano è decisivo in un mondo dove la formazione è sempre più lo snodo che rende aziende e Paesi più o meno competitivi. Ma non è quello di cui si dibatte in Italia. Siamo ancora alle prese con una riforma pensioni (o meglio proroga) che ha avuto e avrà effetti deleteri sui ragazzi di oggi (le varie quote a cominciare da quota 100).
Donne e giovani da fare entrare e mantenere nel mondo del lavoro dovrebbe essere l’obiettivo primario per creare crescita. E soprattutto in un processo continuo anche la sostenibilità nel tempo dello sviluppo.
(Fonte: Corriere Economia)
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