Torna al Blog

La manifattura tiene in piedi l’Italia (ma ne sappiamo meno di Elon Musk e Steve Jobs)

Siamo la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Ma l’industria piace poco. È assente nei dibattiti politici. È assente nella cultura scolastica. Agli istituti tecnici si preferiscono i licei. Quando ci si chiede da dove arrivino le capacità innovative, industriali, economiche degli Stati Uniti si crede erroneamente che tutto si debba alla vastità del mercato interno, alla forte spesa della difesa. Tutto vero. Ma alla base c’è il continuo interrogarsi sul perché alcune persone, alcune scelte hanno fatto la differenza. Pensate a due personaggi come Elon Musk e Steve Jobs. E a quanti articoli, corsi di studi sono stati a loro dedicati. Alla passione con la quale tra intellettuali e studiosi, cittadini e politici, ci si chiede che cosa li accomuni e che cosa li divida. Si pensi solo all’accuratezza delle biografie che li riguardano. Si scopre così che Steve Jobs non ha mai visitato una delle fabbriche che in Cina o altrove costruivano i prodotti ai quali maniacalmente si era dedicato. Tutto l’opposto di Elon Musk. Che, anzi, cambia il paradigma delle supply chain, delle catene di forniture. E basa il suo successo sul farsi in casa quello di cui ha bisogno.

 

I razzi «fatti in casa»

Nel 2002, appena creata Space X, capisce che è meglio produrre le parti di cui ha bisogno. E arriva a costruirsi «in house» il 70% dei componenti dei suoi razzi. O ancora, l’invidia di tutti i costruttori per Tesla. Musk capisce la necessità di avere la sua fabbrica di batterie. E lo capisce anni prima rispetto ai concorrenti. Questa integrazione verticale per molti imprenditori italiani non sarà nuova. Un tempo era la norma nelle grandi aziende. Proprio la scelta di che cosa produrre in casa e cosa no, la comprensione dei propri punti di forza e quelli di debolezza fanno parte dell’azione quotidiana di qualsiasi industriale. Di tutto questo se ne parla (e studia) ben poco nel nostro Paese. Con buona pace del nostro primato industriale che chissà se riusciremo a mantenere. La lunga agonia dell’Ilva e quella di Ita — sperando che per entrambe possa terminare al più presto — finora non ci hanno fatto ben sperare.

 

(Fonte: Corriere Economia)


 

Contattaci per una pre-analisi gratuita e senza impegno

Valuteremo insieme le tue necessità e ti proporremo un piano d’azione per reperire i capitali di cui hai bisogno.

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi novità e consigli finanziari utili alla tua attività.