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La nuova Europa: le proposte di Letta per riformare il mercato unico e competere con Usa e Cina

Le imprese europee oggi soffrono di un incredibile deficit dimensionale rispetto ai loro concorrenti globali, soprattutto Stati Uniti e Cina. Questa disparità penalizza l’Europa in numerosi ambiti: innovazione, produttività, creazione di posti di lavoro e la sicurezza dell'Ue stessa, scrive Enrico Letta nel rapporto sul Mercato Unico che consegnerà ai leader Ue giovedì. «Consentire alle imprese dell'Ue di crescere all'interno del mercato unico non è solo un imperativo economico, ma anche strategico - scrive l’ex premier - . Tuttavia, non tutte le imprese e i mercati dell'Ue hanno bisogno di dimensioni maggiori. Il nostro modello, che si basa sul legame essenziale tra grandi e piccole imprese, salvaguardando la parità di condizioni, deve essere preservato».  

«È urgente recuperare e rafforzare la dimensione del mercato unico per i servizi finanziari, l'energia e le comunicazioni elettroniche, i mercati in questione devono evolvere verso una dimensione europea, superando i confini nazionali che attualmente ostacolano una concorrenza sostanziale con i conglomerati americani, cinesi o indiani», spiega l'ex premier nella relazione. Il primo passo è permettere l’integrazione nei settori finanziario, energetico e delle comunicazioni elettroniche. Per Letta la mancanza integrazione in queste industrie è una delle ragioni della perdita di  competitività dell’Europa.

 

Un nuovo meccanismo per gli aiuti di Stato

Tra le proposte per il futuro del mercato unico, un'Unione dei risparmi e degli investimenti e un nuovo sistema europeo di aiuti di stato. «Dovremmo sviluppare soluzioni coraggiose e innovative che trovino un equilibrio tra la necessità di mobilitare rapidamente un sostegno pubblico nazionale mirato per l'industria e la necessità di prevenire la frammentazione del mercato unico», si legge nel rapporto. «Se da un lato il progressivo allentamento delle regole sugli aiuti di Stato in risposta alle recenti crisi ha contribuito a limitare gli effetti negativi sull'economia reale dall'altro ha prodotto distorsioni della concorrenza - ricorda Letta - . C'è il rischio che nel tempo questo approccio amplifichi le distorsioni della parità di condizioni all'interno del mercato unico a causa della differenza di spazio fiscale a disposizione degli Stati membri». Per superare questa situazione il presidente dell'Istituto Jacques Delors, propone di «prevedere un meccanismo di contribuzione agli aiuti di Stato, che richieda agli Stati membri di destinare una parte dei loro fondi nazionali al finanziamento di iniziative e investimenti paneuropei».

 

(Fonte: Corriere Economia)


 

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