L’analisi di Confindustria prevede un rafforzamento nell’anno
Confindustria vede una ripresa in accelerazione, grazie alla diffusione dei vaccini che sta spingendo i settori che finora hanno faticato maggiormente a riaccendere i motori: consumi e servizi.
Nella “congiuntura flash” del Centro sI spiega che “superando le attese di appena qualche mese fa, il Pil italiano è in deciso recupero già nel secondo trimestre. Ciò grazie all’accelerazione delle vaccinazioni, che ha favorito una ripartenza dei servizi anticipata di 1-2 mesi rispetto al previsto, la quale si va ad affiancare al consolidamento in atto dell’attività industriale. Ci aspettiamo che questo recupero si rafforzi poi nel terzo e quarto trimestre del 2021”, dicono gli imprenditori.
A far propendere il barometro per l’ottimismo sono state le recenti letture dei dati Istat sulla fiducia di imprese e famiglie, con gli indici ritornati al livello pre-crisi. Questo fattore, soprattutto sul lato dei nuclei, è “cruciale per una ripartenza dei consumi anticipata al secondo trimestre, mentre gli investimenti hanno già recuperato nel primo”, annota ancora il Csc. Anche la risalita di maggio-giugno degli ordini interni dei produttori di beni di consumo fa intuire che le aziende si aspettano una ripartenza delle spese da parte degli italiani e stanno di conseguenza adeguando la loro produzione. Un trend che era stato anticipato dal “forte aumento già visto per i beni di investimento”.
L’industria aveva già recuperato i livelli antecedenti la crisi economica e gli indici Pmi – che misurano le prospettive dei direttori agli acquisti delle aziende – aggiornano da mesi i loro massimi pluriennali. “L’accelerazione della domanda e la necessità di ricostituire le scorte tengono alte le attese per la produzione industriale, dopo il forte aumento in aprile (+1,8%) e una probabile correzione a maggio: per il 2° trimestre è attesa una variazione positiva”, sintetizza la Congiuntura flash. In un contesto in cui, per altro, continua a fluire in positivo credito a famiglie e imprese (nonostante il rallentamento della crescita, in quest’ultimo caso) e i rendimenti restano compressi grazie all’azione incessante della Banca centrale europea.
Ma il motore nazionale resta a giri ridotti se il pistone del terziario non inizia a muoversi. Ed è su questo fronte che arrivano gli spunti più incoraggianti sul ritorno dell’Italia ad esprimere una piena attività: “Con l’allentamento delle misure anti-Covid da fine aprile – annota il Csc – e le riaperture nei settori legati al turismo e all’intrattenimento, grazie al forte calo dei contagi, come atteso, l’attività nei servizi è tornata a espandersi: a maggio il Pmi è balzato a 53,1, sopra la soglia neutrale, al massimo da marzo 2019. I consumi si stanno rispostando verso i servizi grazie alla ripresa dei viaggi e dei consumi fuori casa. Tale recupero è stimato accentuarsi a giugno e poi nel trimestre estivo”.
(Fonte: Corriere Economia)
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