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Le startup in Italia raccolgono 487 milioni nel primo semestre, il report di StartupItalia

Nei primi sei mesi dell’anno le startup italiane hanno raccolto 487 milioni di euro. Valore più che dimezzato rispetto al miliardo del primo semestre 2022. I deal complessivi (le chiusure delle operazioni di investimento) sono stati 84, il 45% dei quali riguarda startup che operano in Lombardia. Il dato emerge dal summit SIOS23 Summer, organizzato da StartupItalia in collaborazione con Sace e con l’Università Luiss Guido Carli.
 

La flessione globale delle startup

La flessione registrata appare in linea con il trend globale, che segna una contrazione del 52% rispetto allo scorso anno. Il Regno Unito registra un -57%, la Francia -55% e la Germania -44%. E anche fuori dai confini europei, il quadro non è certo positivo: Stati Uniti e Cina osservano una riduzione degli investimenti pari al 49%. Un calo determinato in buona parte dall’assenza di grandi deal (superiori ai 100 milioni) e dal’elevata incertezza a livello globale, causata da vari fattori esogeni all’ecosistema, dalla guerra all’inflazione. «L’ecosistema italiano ha saputo reggere l’onda d’urto di un periodo storico condizionato da difficoltà oggettive, grazie anche ad una serie di round significativi di alcune startup in settori estremamente competitivi a livello internazionale» ha spiegato Dario Sacchetti, ceo di StartupItalia.
 

Il mercato italiano

Nel contesto italiano, il comparto maggiormente in salute è il biotech, che raccoglie da solo quasi un quinto dei round. Seguono medtech ed edutech con il 4,8%. Il fintech raccoglie il 3,6%. Deeptech, delivery e cybersecurity il 2,4 %. Soltanto 14 startup, nel primo semestre 2023, hanno chiuso round da 10 milioni in su, ma 4 di questi hanno incubato complessivamente circa 200 milioni di euro. A questi si aggiunge il recente il recente investimento di 4,7 milioni di euro incassato da Jet HR. Il pre-seed (la fase iniziale di pre industrializzazione di una startup) più alto mai ottenuto da una startup italiana.
 

Innovazione ed export

«Il Summit SIOS23 Summer: INSIEME nasce dalla consapevolezza che integrare le competenze accademiche con il mondo dell’industria e delle startup sia una delle chiavi per sostenere i processi di innovazione delle imprese e consolidare la formazione di giovani talenti», dice Andrea Prencipe, rettore dell’Università Luiss, che ha ospitato l’incontro. Per Alessandra Ricci, ad di Sace, «Chi innova esporta di più ed esporta meglio. Abbiamo calcolato, nel nostro ultimo rapporto sull’export presentato pochi giorni fa, che l’innovazione triplica le opportunità di crescita delle esportazioni. E se consideriamo – prosegue Ricci - che l’export è a sua volta un moltiplicatore di crescita e di opportunità, ecco perché siamo convinti che insieme alle start-up e alle imprese innovative possiamo avere impatti esponenziali per tutti noi».

 

 

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