Vediamo insieme quali sono le misure previste
Con l’ormai imminente approvazione della NaDEF, la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, si entra nel vivo del dibattito sulla Legge di Bilancio, che quest’anno va di pari passo con un altro fondamentale intervento di politica economica: il Recovery Plan, finanziato con 209 miliardi Ue.
Una stagione di Bilancio senza precedenti, in un anno di pandemia, che deve da una parte affrontare l’emergenza economica determinata dal Covid 19, dall’altra impostare una serie di fondamentali riforme strutturali. In primis, quella fiscale e quella previdenziale.
NaDEF 2021
Partiamo dall’appuntamento più imminente, ovvero la Nota di aggiornamento al DEF, sul tavolo del Consiglio dei Ministri per l’approvazione entro il fine settimana. I numeri fondamentali sono in parte già noti grazie alle anticipazioni fornite da esponenti dell’esecutivo nelle ultime settimane, a partire dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Il calo del PIL 2020 si attesta intorno al 9%, con un andamento quindi migliore rispetto a quello stimato dalle principali istituzioni internazionali, per risalire poi del 6% nel 2021. Il deficit invece sale al 10,8%, per poi riportarsi al 7% nel 2021. Il ritorno al 3% è previsto per il 2023. Il debito 2020 sale al 158% del PIL, ma anche qui torna a scendere a partire dal 2021.
In termini di risorse a disposizione per la manovra, l’andamento del deficit e la ripresa del PIL nel 2021 dovrebbero liberare fra i 21 e i 22 miliardi. In base alle anticipazioni che circolano, dunque, nel complesso la Legge di Bilancio 2021 varrà circa 40 miliardi di euro.
Prime ipotesi sulla Manovra 2020
Per le imprese, si parla di rendere strutturali le misure del Piano Industria 4.0 (i crediti d’imposta per i nuovi macchinari e la digitalizzazione delle imprese).
Incentivi
Sul fronte delle politiche per il lavoro, bisogna confermare il taglio del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente da 28mila a 40mila euro (per i quali al momento la misura è sperimentale fino al 31 dicembre 2020). Non si escludono nuovi interventi agevolativi, ad esempio sulle assunzioni, ma anche qui con focus su particolari settori o categorie di lavoratori (ad esempio, le donne e i giovani). Fra le altre cose, allo studio nuovi meccanismi di staffetta generazionale, attraverso strumenti con i contratti di espansione, che consentono di ridurre l’orario o attivare scivoli per la pensione a fronte di nuove assunzioni.
Tasse
L’intervento più corposo sarà con ogni probabilità la riforma fiscale. In manovra, potrebbe esserci la revisione delle aliquote IRPEF, mentre nel Recovery Plan potrebbe trovare spazio la revisione della tassazione sui redditi per le Partite IVA, con versamenti mensili o trimestrali in base a quanto effettivamente incassato (e non più con il sistema degli acconti e saldi attualmente previsto).
Cig Covid
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, anche qui è stata annunciata una riforma complessiva dell’attuale sistema, che però non sarà con ogni probabilità inserita in manovra, ma verrà messa a punto nel 2021 (in base a quanto indicato nelle linee guida del Recovery Plan).
Nella Legge di Bilancio ci saranno prevedibilmente nuovi ammortizzatori, come la Cig Covid, destinati ai settori più colpiti dall’emergenza. Il ministro Gualtieri ha escluso una nuova cassa integrazione per tutti, come avvenuto nel 2020 nel corso della fase più acuta dell’emergenza.
Le tempistiche
Le prime certezze si avranno nei prossimi giorni con la presentazione della NaDEF, che conterrà i numeri precisi sull’andamento dell’economia, e quindi definirà gli spazi di manovra per la Legge di Bilancio 2021. Poi, entro metà ottobre, il Governo metterà punto la manovra vera e propria da presentare al Parlamento. Contemporaneamente, saranno definite le linee guida del Recovery Plan da inviare a Bruxelles.
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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