Nei giorni scorsi si è svolta al Palazzo della Borsa a Milano e la presentazione, organizzata dal Corriere della Sera, delle 1.000 PMI più performanti.

Si tratta appunto delle imprese con fatturati compresi tra 20 e 500 milioni di euro che negli ultimi sei anni hanno registrato il più alto tasso di crescita (11%): stiamo parlando di aziende che esprimono 82 Mld di fatturato con il 70% di quota export e con 60 Mld di patrimonializzazione.

Un campione quindi di eccellenza da prendere ad esempio e dal quale è emersa una considerazione che riteniamo fondamentale per il futuro delle imprese.

La maggior parte degli imprenditori intervistati sulle preoccupazioni del futuro hanno infatti posto l'accento principalmente su due fattori: la transizione energetica e il calo demografico.

La combinazione di questi due elementi peserà sui sistemi produttivi e industriali che, aggiunti al maggior costo del denaro e delle materie prime, renderanno nel medio termine più preoccupante il futuro delle imprese.

Allo stesso tempo, è emerso che, oltre alla solidità finanziaria, ci sarà sempre più bisogno di competenze, risorse umane e investimenti in ricerca e sviluppo, tutte caratteristiche di cui i campioni del Made in Italy sono dotati e grazie ai quali la loro crescita negli ultimi sei anni è stata continua.

Una previsione e una ricetta della quale siamo convinti che tutti gli imprenditori dobbiamo fare tesoro nell'affrontare il mercato nei prossimi anni.