Stabiliti gli obiettivi generali
Si è tenuta a Palazzo Chigi la seconda riunione del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – CITE con all’ordine del giorno la discussione e l’approvazione della Proposta di piano per la transizione ecologica. Il documento fornisce un inquadramento generale della strategia per la transizione ecologica, dare un quadro concettuale che accompagni gli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e individua gli obiettivi generali, del percorso metodologico e dei target da raggiungere in coerenza con gli impegni internazionali ed europei e hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050.
Il documento intende fornire un inquadramento generale della strategia per la transizione ecologica, dare un quadro concettuale che accompagni gli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e promuovere una riflessione su questi temi di grande impatto culturale, tecnologico e socio-economico.
Sono stati individuati gli obiettivi generali, del percorso metodologico e dei target da raggiungere in coerenza con gli impegni internazionali ed europei e hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050.
In particolare, la Proposta di piano si articola su cinque macro-obiettivi condivisi a livello europeo:
1) neutralità climatica
2) azzeramento dell’inquinamento
3) adattamento ai cambiamenti climatici
4) ripristino della biodiversità e degli ecosistemi
5) transizione verso l’economica circolare e la bioeconomia
Sono invece otto gli ambiti di intervento previsti, per i quali verranno costituiti appositi gruppi di lavoro:
1) decarbonizzazione
2) mobilità sostenibile
3) miglioramento della qualità dell’aria
4) contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico
5) miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture
6) ripristino e rafforzamento della biodiversità
7) tutela del mare
8) promozione dell’economica circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile
Sulla Proposta di piano verrà acquisito il parere della Conferenza unificata e delle competenti Commissioni parlamentari; successivamente, il Piano sarà approvato in via definitiva dal CITE.
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