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Tech Emotion, alla scoperta dei minibond per le pmi con il podcast «Capitali pazienti e imprese audaci»

Brazzale, storica azienda italiana del settore caseario, ha scelto di affidarsi a due forme di debito privato come minibond e direct lending per
competere sul mercato e rendere più sostenibili i suoi processi
produttivi. Ne parlano Roberto Brazzale, ad di Brazzale, Alessandro Decio, ad di Banco Desio, e Barbara Ellero, partner & head of private debt di Anthilia Capital Partners Sgr, nel secondo episodio del podcast Tech.Emotion - Capitali pazienti, imprese audaci, realizzato da Emotion Network, in collaborazione con Anthilia sgr e Banco Desio, con la conduzione di Elena Messana. La nuova puntata si potrà ascoltare da lunedì 4 marzo su sito e app del Corriere della Sera.

 

La storia di Brazzale

Brazzale decide di puntare sulla finanza alternativa nel momento in cui vede in un’area ai piedi dell'altopiano di Asiago la possibilità di
realizzare un magazzino automatizzato e autosufficiente dal
punto di vista energetico per stagionare 200.000 forme di formaggio.
«Il gruppo Brazzale è un nostro cliente da molto tempo in un settore
tradizionale come quello dei formaggi, dove però c'è stata una fortissima
tensione alla crescita», racconta Alessandro Decio. «Siamo ben felici come banca di averli potuti supportare, ma siamo stati altrettanto felici quando, nella fattispecie Anthilia - di cui siamo azionisti - è stata in grado di supportarli con un minibond».

I minibond per le pmi

Il minibond è un prestito obbligazionario, che dal 2013 può essere chiesto sia da società quotate che da pmi non quotate, che viene rimborsato secondo modalità predefinite e nel frattempo
percepiscono una remunerazione anch’essa contrattualmente stabilita
attraverso il pagamento di cedole.

Una finanza «che dia tempo»

«Gli investimenti per lo sviluppo e la crescita hanno bisogno di una
finanza che dia il tempo di generare i rendimenti senza esercitare la
pressione legata al rimborso immediato del capitale», spiega Barbara
Ellero. «Un piano di sviluppo che prevede dei rendimenti a 3 o 5 anni, come quello di Brazzale, ha bisogno di una finanza paziente che venga remunerata secondo la stessa tempistica». Un’operazione arrivata al successo nel caso di Brazzale, che - prima con un minibond e poi con il direct lending (cioè con un prestito diretto) - è riuscita a realizzare i progetti che voleva portare avanti.

 

(Fonte: Corriere Economia)

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