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Transizione 5.0: arriva l’ok dalla Commissione Europea e i 6.3 miliardi previsti

È finalmente arrivato il via libera dalla Commissione Europea sul Piano Transizione 5.0: la proposta italiana di revisione del PNRR con l’integrazione dei fondi del programma RePowerEU, al cui interno sono previsti 6,3 miliardi di euro per il piano Transizione 5.0 per il biennio 2024-2025, è stata accolta positivamente, e ora occorrerà attendere solamente i testi predisposti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I dettagli del piano Transizione 5.0 saranno, infatti, contenuti in un decreto legge dedicato in arrivo tra dicembre e gennaio (oppure in qualche emendamento alla legge di bilancio).

 

Questi fondi si aggiungeranno a quelli già assegnati per il piano Transizione 4.0 dalla Legge di Bilancio dell’ultimo governo Draghi, che per il periodo 2024-2026 ammontano a poco meno di 5 miliardi.

Nei documenti della Commissione si descrivono le linee generali del piano, mentre per i dettagli occorrerà attendere le indicazioni definitive dal MIMIT.

Piano Transizione 5.0: i punti salienti e le linee generali

Il Piano Transizione 5.0 rappresenta una svolta strategica per l'innovazione e la digitalizzazione del paese. Attraverso un insieme di misure e incentivi, il piano mira a stimolare la transizione verso un'economia più sostenibile ed efficiente sotto il profilo energetico e ambientale, promuovendo al contempo l'adozione di nuove tecnologie e soluzioni innovative. L'obiettivo è tracciare una rotta chiara per le imprese italiane - indipendentemente dalle dimensioni o dal settore di appartenenza - che intendono affrontare le sfide del futuro con strumenti all'avanguardia e soluzioni digitali avanzate.

Il Piano Transizione 5.0 promuove investimenti in beni e attività che producano risparmi energetici o aumentino l'efficienza energetica. Non si tratta quindi di una misura dedicata al più ampio aspetto della sostenibilità, ma solo alla componente strettamente legata al consumo di energia. 

Il programma prevede la promozione di fonti energetiche verdi, ma anche l'introduzione di tecnologie innovative per l'efficienza energetica e l'implementazione di infrastrutture adeguate. Finanzia quindi misure dirette a strutture e infrastrutture che consentano di aumentare la generazione di energia da fonti rinnovabili, di risparmiare sui consumi energetici e di efficientare i sistemi produttivi. Il piano Transizione 5.0 con i suoi 6,3 miliardi rappresenta oltre la metà della quota italiana del programma RePowerEU.

L'obiettivo del piano - si legge nel documento della Commissione - è aumentare l'efficienza energetica e implementare l'autoproduzione di energia rinnovabile nelle imprese, portando a un risparmio cumulativo di 0,4 Mtep nei consumi energetici nel periodo 2024-2026.

 

Le risorse

Il finanziamento a valere sulle risorse del piano RePowerEU è di 6,3 miliardi e prevede tre linee di intervento:

  • 3.780 milioni per la parte dedicata all’efficientamento energetico ottenuto tramite investimenti in beni “4.0”
  • 1.890 milioni per stimolare gli investimenti volti ad autoconsumo e autoproduzione
  • 630 milioni (il 10% del totale) per la formazione

 

Il rapporto con il piano Transizione 4.0

Il Piano Transizione 5.0 consentirà di avere aliquote maggiorate rispetto al piano Transizione 4.0. Quanto già definito dall’attuale Transizione 4.0 continuerà a promuovere (con le aliquote attuali del credito d’imposta che arrivano fino al 20%) l'acquisto di beni conformi al paradigma dell’industria 4.0. Transizione 5.0 incentiverà in aggiunta quegli investimenti in beni e attività sempre 4.0, ma che producano risparmi energetici o migliorano l'efficienza energetica.

Attività e investimenti incentivati

Il Piano Transizione 5.0 prevede crediti d'imposta relativi alle spese sostenute tra l’1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 dalle imprese che investiranno in una delle seguenti tre attività:

  • acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 
  • acquisto di beni necessari per l'autoproduzione e l'autoconsumo da fonti rinnovabili (escludendo le biomasse)
  • spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde.

Queste attività dovranno produrre risultati misurabili in termini di efficienza energetica o risparmio energetico. E l'intensità del beneficio fiscale aumenterà in base ai miglioramenti raggiunti.

Le aliquote

Il Piano Transizione 5.0 prevederà aliquote (almeno tre) legate a due possibili benefici: un risparmio energetico ottenuto nei processi target non inferiore al 5% rispetto ai consumi precedenti per gli stessi processi; una riduzione del consumo finale di energia di almeno il 3%. Di fatto questo secondo target sarà verosimilmente quello richiesto agli investimenti che impattano sui consumi complessivi finali dell’impresa.

Per essere ammissibile, il progetto deve essere certificato "ex ante" e soddisfare i criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia. Successivamente, una seconda certificazione "ex post" dovrà confermare l'effettiva realizzazione degli investimenti in conformità con le disposizioni della certificazione ex-ante.

In base alle prime anticipazioni fornite dal MIMIT, le aliquote massime dovrebbero arrivare al 40%, inclusa la parte già esistente (che arriva fino al 20%), ci si attende che l’aliquota addizionale della componente 5.0 sarà del 20%. 

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