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Crediti d’imposta 2023-2024

Nell’ambito della Missione 1 – Componente 2 “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, l’Investimento 1 Transizione 4.0, con una dotazione finanziaria di 13,381 miliardi di euro (a cui si aggiungono 5,08 miliardi del Fondo complementare), ha l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale delle imprese incentivando, attraverso il riconoscimento di crediti d’importa, gli investimenti privati in beni e attività a sostegno della digitalizzazione dei processi.

L’intervento è articolato nei seguenti sub-investimenti:

  • Credito d’imposta per i beni strumentali materiali 4.0

  • Credito d’imposta per beni immateriali 4.0 

  • Credito d’imposta per beni immateriali 

  • Credito d’imposta per R&D&I

  • Credito d’imposta per attività di formazione
     

Si riportano di seguito i Crediti che sono ancora attualmente attivi, con rispettive aliquote: 

 

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali

Il credito ha l'obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Beni strumentali materiali 4.0

Dal 2023 al 2025 il Credito è riconosciuto nelle seguenti aliquote di compensazione: 

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5mln€
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5mln€ e fino a 10mln€
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10mln€ e fino a 20mln€
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10mln€ e fino a 50mln€ per gli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione

Beni strumentali immateriali 4.0 

  • 2023: 20% del costo nel limite massimo di costi pari a 1mln€;
  • 2024: 15% del costo nel limite massimo di costi pari a 1mln€;
  • 2025: 10% del costo nel limite massimo di costi pari a 1mln€.

Nota: si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

 

Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

La misura si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.

  • Ricerca e Sviluppo

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto, dal periodo d'imposta in corso al 31/12/2023 e fino a quello in corso al 31/12/2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite di 5mln€.

  • Innovazione tecnologica

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31/12/2023, in misura pari al 10%, nel limite di 2mln€. Dal periodo d'imposta in corso al 31/12/2024 e fino al periodo d'imposta in corso al 31/12/2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite di 2mln€. Il limite è esteso a 4mln€ per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green. 

  • Design e ideazione estetica

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d'imposta in corso al 31/12/2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, nel limite di 2mln€. Dal periodo d'imposta in corso al 31/12/2024 e fino al periodo d'imposta in corso al 31/12/2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite di 2mln€.

 

Ulteriori crediti di imposta previsti:

 

Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali

L'articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, e s.m.i. ha istituito, dall'anno 2018, un credito d'imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali, con un incremento minimo dell'1% rispetto agli analoghi investimenti dell'anno precedente, effettuati dalle imprese, dai lavoratori autonomi e dagli enti non commerciali, sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali) e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale.

A decorrere dall'anno 2019, il credito dell'imposta è previsto nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.

Per accedere al bonus pubblicità è necessario inviare la domanda dal 1° al 31 marzo dell'anno per il quale si chiede l'agevolazione; dal 9 gennaio al 9 febbraio dell'anno successivo, i soggetti che hanno inviato la domanda dovranno inviare dichiarazione attestante gli investimenti realizzati nell'anno agevolato.

 

Credito d’imposta R&S per farmaci nuovi 2021-2030

Il Decreto Sostegni bis (D.L. 73/2021, articolo 31, commi 1-5 e 9) ha introdotto un beneficio ad hoc per le attività innovative per farmaci nuovi, con una dotazione pari a 787,3 milioni di euro. 

In particolare, è previsto un credito d'imposta nella misura del 20% dei costi, fino ad un importo massimo di 20mln € annui per ciascun beneficiario. 

L’agevolazione spetta alle imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per farmaci nuovi, inclusi i vaccini. Sono agevolabili i costi sostenuti dal 01/06/2021 al 31/12/2030.

 

Credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo nella microelettronica

Viene riconosciuto un incentivo, sotto forma di credito d’imposta, alle imprese residenti nel territorio dello Stato, che effettuano investimenti in progetti di ricerca e sviluppo relativi al settore dei semiconduttori, sostenuti dalla data di entrata in vigore del decreto Asset, ovvero il 10/10/2023 sino al 31 dicembre 2027. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione orizzontale a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento dei costi dopo il rilascio della certificazione attestante l’effettivo sostenimento dei costi e la corrispondenza degli stessi alla documentazione contabile predisposta dall’impresa beneficiaria.

Un apposito decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, individuerà i criteri di assegnazione e delle procedure applicative ai fini del rispetto dei limiti di spesa previsti.

 

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